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"Dantedì" giornata nazionale dedicata a Dante Alighieri - Dialoghi al femminile : Tutti i colori dell’Italia che vale

giornata nazionale dedicata a Dante Alighieri




Dialoghi al femminile



  • L'Italia e i suoi valori

“L’amor che move il sole e l’altre stelle”

Paradiso XXXIII v. 145


Nel nostro dialogo virtuale del 25 aprile 2020 su “La Natura nella Divina Commedia”, ci siamo lasciate con l’augurio di poterci presto abbracciare e proseguire i nostri “Dialoghi al femminile” direttamente di persona e abbiamo chiuso quel nostro secondo incontro virtuale su Dantedì con i bellissimi versi:

“Lo bel pianeto che d’amar conforta / faceva tutto rider l’oriente” (Purgatorio I vv. 19-20).

Questa estate il nostro augurio si è realizzato, ci siamo incontrate tutte di persona, in diversi momenti, al mare, a Porto Cesareo (LE), un piccolo paese del Salento sulla costa ionica, ricco di storia e di cultura, di zone archeologiche, di spiagge incantevoli e siti naturalistici incontaminati, e in montagna, ad Agordo (BL), un paesino pieno di fascino, circondato da alcune tra le più belle cime delle Dolomiti – patrimonio dell’Unesco.

Insieme, abbiamo riassaporato la bellezza della Natura, con la speranza di una ripresa sostenibile, e, insieme, siamo uscite “a riveder le stelle” e ci siamo lasciate incantare dalla luminosità del cielo stellato sopra i nostri occhi.

Tra le altre cose, abbracci, grandi nuotate nel mare azzurro e cristallino baciato dal sole ed escursioni in montagna tra i mughi profumati di resina e la ricca flora alpina, insieme ai nostri due piccoli tesori, Giada e Mattia, abbiamo ripreso i nostri dialoghi al femminile, questa volta dal vero, su Dante e su alcuni temi che più ci coinvolgono e ci accomunano.

Abbiamo ripreso la tematica amorosa, come nei primi due nostri incontri virtuali, ma il fulcro, l'oggetto d'Amore non è la Donna e la Natura di Dante, bensì l’Italia e i suoi valori.

L’idea ci è venuta leggendo un libro uscito a maggio dalla penna di Valentina Bisti, suggerito da una di noi che l’ha conosciuta personalmente e subito condiviso.

Nel suo libro, “Tutti i colori dell’Italia che vale. Storie da un paese che guarda avanti”, l’Autrice ribadisce più volte che l’Italia è un paese che “vale”.

Questo ci ricorda Dante che, in tutte le sue invettive, in particolare in quella del Canto VI del Purgatorio, "Ahi serva Italia, di dolore ostello / nave sanza nocchiere in gran tempesta"(vv  76-77), sostiene il  valore dell’Italia, lamentando la scarsa fiducia nelle sue potenzialità da parte dei diversi governi e dei singoli cittadini.

Dante soffre per la grave crisi sociale, politica, economica, religiosa ed etica, che ha colpito tante città della penisola. Riconosce che "molti han giustizia in cuore" (Purg. VI v.130) e spera che si realizzi un progetto di rinnovamento voluto dal cielo e del quale molti non hanno ancora consapevolezza.

L'invettiva verso l'Italia, ancora dilaniata da guerre, è originata dal suo confronto tra le ostilità feroci degli abitanti della penisola, in continuo conflitto, e il saluto affettuoso che si scambiano due concittadini che non si conoscono tra loro, Virgilio e Sordello, solo sulla base di essere nativi della medesima città, di Mantova. I versi dell’invettiva sono riconosciuti da tanta parte di critica autorevole come scaturiti da amore per il proprio paese: il tono è pieno di risentimento e di commozione, c'è accoramento profondo e timore per il ritardo della rinascita.

Non dimentichiamoci che Dante, ritenuto padre dell’Italia, sostiene il suo valore e spera nella sua rinascita, attraverso gli incontri e i dialoghi, il rifiuto dei pregiudizi, dell’ingiustizia, della superbia, dell’avidità, dell’individualismo e il trionfo della ragione e dell’amore fra le persone e verso ogni elemento del Creato.

Ecco il motivo per cui abbiamo voluto intitolare questo nostro dialogo con “L'Italia e i suoi valori”, che richiama la prima parte del titolo del libro di Valentina Bisti.

Senza alcuna nostra pretesa di paragonare il Sommo Poeta all’Autrice, i valori dell’Italia di cui parlano, per quanto appartenenti a contesti storici lontani, sono quelli che ci interessano e ci coinvolgono culturalmente ed emotivamente, raccontati con tono veemente da Dante, e con dolcezza, positività, fiducia nel valore delle persone e speranza che i bei sogni si avverino, da Valentina Bisti. Anche per questo lei stessa è per noi un colore, un valore del nostro Paese.

Soffermiamoci, a questo punto, sul libro.

Valentina Bisti, autrice di “Tutti i colori dell’Italia che vale. Storie da un paese che guarda avanti”, edito da Rai Libri (2020), è un volto che ci è noto come giornalista e come conduttrice di diverse edizioni del Tg1. A partire dal 2013, ne abbiamo apprezzato la partecipazione al programma televisivo "Unomattina Estate" e la successiva valida conduzione, dal 2017.

La conoscenza diretta ci ha consentito, attraverso considerazioni e scambio di opinioni, di avvicinarci ad una persona sensibile e di grande spessore umano. Era bello ascoltarla parlare del suo lavoro e dell’interesse che molti servizi televisivi suscitavano in lei.

In particolare, è stato durante il programma "Unomattina" che dal 2019 abbiamo potuto avere, grazie a lei, incontri con persone esemplari ed uniche, che hanno contribuito alla percezione ed alla conoscenza della bellezza dell'Italia, di una bellezza che merita di essere apprezzata: quella dei monumenti, delle opere d'arte e dei paesaggi di questa nostra bella Italia e quella che la Bisti riesce ad individuare, a scovare, spesso in mezzo a tracce di non immediato riconoscimento, una bellezza implicita, riservata, lontana dai riflettori e non tangibile che, ad uno sguardo attento, onesto e professionale come quello di Valentina Bisti, non può passare inosservata.

Noi, volentieri, abbiamo letto le sue storie, riconoscendo alla narrazione un valore enorme, di grande portata: le parole hanno permesso ai vari personaggi di elaborare un lutto, di manifestare solidarietà, di dare voce ai pensieri ed alle emozioni più nascoste e difese da intrusioni. Abbiamo ripensato al valore della confidenza e della condivisione.

L’Autrice ha scelto di narrare vicende che illuminano la sfera dei sentimenti, dei pensieri, dei sogni. E della speranza. Sì, perché se viene a mancare quella, non resta che l'Inferno.

In questo periodo di crescente interesse per Dante, non ci è difficile ricordare il suo messaggio universale ed eterno, espresso nel verso che costituisce l'epigrafe posta sulla porta del primo mondo ultraterreno, da cui parte il suo viaggio, con un endecasillabo indimenticabile "Lasciate ogni speranza, o voi ch'entrate" (Inferno III v.9).

Sono le macerie di Matera quelle da cui nella Bisti scaturisce il progetto di dare voce a molte persone che in quei luoghi ha incontrato, persone testimoni di "coraggio, dedizione, altruismo", come dice lei stessa nell'introduzione.

Nella narrazione emerge anche una considerazione importante, da fare soprattutto in questo periodo difficile: il risultato positivo di ogni percorso richiede umanità, professionalità e sinergia tra "giornalisti, volontari, forze dell'ordine, istituzioni, testimoni, sopravvissuti, insieme, per ascoltare e raccontare, per farsi coraggio, per condividere", come l'Autrice sostiene (Introduzione, pagina 9).

Il libro ribadisce un messaggio di grande spessore: qualsiasi progetto ideato richiede capacità di entrare in empatia con i vari protagonisti delle vicende da presentare, dimostrando competenza professionale, disponibilità ad ascoltare ogni voce, con la convinzione dell'irrinunciabile lavoro di squadra, se ci teniamo alla riuscita.

Quello che nel libro ci ha colpito, inoltre, è il proposito di individuare e di far conoscere persone esemplari, di dare un significato e di trovare un valore alle diciassette vicende con i loro protagonisti.

L'Autrice riesce a coinvolgerci in incontri capaci di produrre in noi un'eco, che potrebbe sorprenderci, rispetto alla brevità di un'intervista, un'eco preziosa perché testimone della forza dirompente che possono avere una parola, un particolare, una traccia, uno sguardo o un semplice gesto.

Ci invita di continuo ad osservare, a non lasciarci travolgere dai pregiudizi, ad accogliere, ad includere, a credere in noi e negli altri, a sperare che i bei sogni si avverino.

L'interesse che suscita il libro della Bisti, fin dalla lettura delle prime pagine, rivela ben presto la sua fonte: quella di scaturire dalla grande sensibilità dell'Autrice, di cui avevamo avuto già una prova nei nostri brevi incontri, e dalla sua capacità di intuire il valore delle persone.

Sono padri, madri, giovani, spesso, messi alla prova da un destino ostile, sono professionisti di grande competenza, pronti a farsi portatori di valori etici e decisi a testimoniare, in diversi ambiti lavorativi, che c'è "un'Italia che vale", che merita di essere conosciuta e valorizzata.

Non è un sogno avulso dalla realtà storica, geografica, umana. È un trampolino di lancio, è una base necessaria, da cui partire, per costruire un'Italia ed un mondo migliore.

Ci è venuto spontaneo il collegamento al “Festival della mente”, che si tiene ogni anno a Sarzana e che, quest'anno, dal 4 al 6 settembre, giunto alla diciassettesima edizione, ha visto al suo interno numerosi eventi, tra cui la proiezione del video "Il sogno di un mondo nuovo", seguita dalla riflessione sul sogno, dal punto di vista scientifico, umanistico ed artistico ed un evento conclusivo, il cui titolo, "Un mondo migliore, sogno o utopia", ha invitato ad un dibattito con una riflessione sulla speranza in un mondo migliore.

Il libro, su cui ci soffermiamo, offre un contributo importante per il suo messaggio positivo.

Speranza e fiducia sono presenti in ciascuna delle diciassette storie.

Sono messaggi che troviamo presenti pure nel numero speciale D dell'8 agosto, allegato al quotidiano Repubblica, tutto dedicato all'Italia, “l'Italia che sorprende", per le figure, i pensieri e i luoghi che meritano di essere conosciuti.

Anche l'inserto settimanale "Buone notizie" del Corriere della Sera porta avanti il progetto di dare uno sguardo fiducioso alla società e di fornire energia alla fiducia nella realizzazione di un’Italia che non si arrende, consapevole della sua forza e del suo valore.

Gli ostacoli, addirittura, possono trasformarsi in risorse, come dimostrano le vicende della famiglia Marangoni, di Gottardi, di Rachele Somaschini, di Ezio Bosso, di Valeria Grasso, di Manuel Bortuzzo, di Lucia Annibali, per citarne alcune, inserite nel libro.

La lettura di ogni pagina offre esempi concreti di un’Italia, fatta di persone che non si arrendono, che trovano soluzioni, che inventano percorsi alternativi, che riescono a rivisitarsi, a riprogrammarsi, a dedicarsi agli altri, come dimostrano, ad esempio, le vicende del comandante Gennaro Arma, del neurologo Giulio Maira, della preside Eugenia Carfora e del volontario Francesco Rocca.

La scelta indirizzata verso la narrazione in prima persona e la voce che lei dà alle testimonianze dirette ribadiscono il coinvolgimento dell’Autrice e la solidità delle storie, presentate con una forte carica emotiva e con rara padronanza delle situazioni.

Tenacia, forza di carattere, onestà intellettuale ed etica professionale, rivelate dalla Bisti, ci hanno permesso di apprezzarla sempre.

Ci viene suggerita un’indicazione di metodo: invito all’autonomia di giudizio, al rifiuto dei pregiudizi, all’abitudine a ripensare al passato, a leggere in modo serio ed onesto il presente e a credere in un’Italia che vale.

Un’Italia presa nel suo insieme, però, al medesimo tempo, costituita da esseri umani di grande forza individuale.

Lettura irrinunciabile, che ci ha coinvolte dalla prima all’ultima pagina.

 

Porto Cesareo-Agordo, 25 luglio-25 agosto 2020

Virginia Valzano Bibliotti (Lecce), Gabriella Sartor Zanzotto (Udine), Elisa Biliotti (Roma), Sonia Biliotti Zanzotto (Bristol, Regno Unito), Aurora Valzano Pinnetta (Leverano, LE).

Unite idealmente in Italia e nel mondo nel nome di Dante, ora ritrovate in nome dell’Amore!

L’amor che move il sole e l’altre stelle.” (Paradiso XXXIII v. 145).

 

 

 


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