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giornata nazionale dedicata a Dante Alighieri
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ma di soavità di mille odori
Il Frassino (Fraxinus excelsior L.)
Nome Scientifico: Fraxinus excelsior L.
Nome Inglese: Common ash
Famiglia: Oleaceae
Etimologia del nome: Il nome ha un origine incerta: secondo alcuni deriva dal latino “fraxinus” e secondo altri dal greco φράξο “phráxo” che significa assiepare, chiudere, assunto quindi, per indicare albero adatto per formare siepi; l’aggettivo excelsior sta a indicare che, tra le specie appartenenti allo stesso Genere, è quella che si presenta più elevata, con aspetto più elegante e maestoso.
Note: Frassino (Fraxinus excelsior) è conosciuto anche con il nome di Frassino maggiore o Frassino comune, essendo la specie più grande e diffusa del genere Fraxinus.
In Italia crescono tre specie: oltre al frassino comune o semplicemente Frassino (Fraxinus excelsior), il “Frassino da manna” o orniello (Fraxinus ornus ) e il Frassino meridionale (Fraxinus oxycarpa).
Sin da antiche tradizioni, il Frassino è simbolo di fecondità, e rinascita. Per i popoli centro europei i vecchi e grandi frassini solitari sono sempre stati il simbolo della mediazione tra il cielo e la terra; consentivano, infatti, che le due parti si scambiassero energie e anime.
Il Frassino nella Divina Commedia
Il Frassino nel Salento
La presenza del Frassino nel Salento è stata oggetto di indagini floristiche da tempi remoti, da quando il botanico Martino Marinosci, in una delle sue peregrinazioni, segnalò: << Fraxinus excelsior, Frassino comune (…) si trova copioso nel Bosco di Belvedere ove fui fin dal 1810>>.
Intorno al 2002, lo studio del fitonimo “Coelimanna” portò all’indagine della vegetazione in una località del comune di Supersano dove si trova la Cripta dedicata alla Madonna di Celimanna. Questo santuario è stato eretto dai Monaci basiliani che, tra il IX e XIV secolo fecero di quel luogo un centro di religiosità, arte (gli affreschi della chiesa sono di eccezionale valore), cultura, e coltivazione; probabilmente, introdussero anche “l’albero della manna”, ovvero, il Fraxinus ornus L. comunemente indicato anche con il nome di Orniello, che si è poi diffuso in tutta l’area dei Paduli, area che si sovrappone all’antica Foresta di Belvedere.
Descrizione Botanica
Portamento: Il Frassino ha un portamento ben deciso, il tronco è dritto, svettante, con corteccia liscia negli individui giovani, screpolata e con caratteristiche crepature a cratere, negli individui adulti. Raggiunge altezze sino a 20-30 metri e più se è nelle condizioni ottimali.
Foglie: Le foglie sono lunghe sino a 20-25 cm, imparipennate, cioè composte da un numero variabile di foglioline (7-11) che si dispongono accoppiate ai due lati della nervatura centrale con una fogliolina terminale; hanno il margine seghettato e forma ellittico-lanceolata con estremità acuminata. Sono caduche, in autunno, assumono colorazioni dal bruno, al rosso, al giallo e poi cadono alla base della pianta madre.
Fiori: I fiori sono riuniti in piccole pannocchie, si sviluppano prima delle foglie, per meglio assicurare l’impollinazione (che è di tipo anemofila, cioè favorita dal vento); sono collocati in gemme presenti su porzioni di ramo sviluppato l’anno precedente. Sono completamente sprovvisti di calice e corolla, ma sono ermafroditi, cioè contengono due stami (che producono il polline) tra i quali è compreso l’ovario (contenete l’ovocita) che verrà fecondato e produrrà il seme.
Frutti: I frutti sono samare dalla forma ovale-oblunga con seme circondato da un’espansione alare lunga sino a 5 cm, che lo rende facilmente trasportabile dal vento anche per lunghe distanze.
Video: Ciclo riproduttivo del Frassino
Habitat
Il Frassino cresce dal mare alla regione subalpina, sempre in luoghi freschi e umidi.
Raccolta
Per gli usi terapeutici, vengono utilizzate foglie, corteccia e frutti del Frassino: la corteccia, si raccoglie in primavera, al momento della ripresa vegetativa, da rami di 3-4 anni; le foglie in giugno-luglio; i frutti in agosto-settembre al momento della maturazione. Tutte le parti vanno essiccate all’ombra in strati sottili.
Utilizzo
Il fogliame del Frassino veniva raccolto fresco e dato in pasto agli animali da allevamento, ma il taglio continuato degli apici faceva assumere un portamento arbustivo. Alcune specie formano numerosi ricacci (polloni) alla base e vengono utilizzate per formare siepali intricati. Il legno del Frassino veniva utilizzato nella falegnameria ma più nell’oggettistica. Secondo le credenze, per uccidere un vampiro occorreva conficcargli nel petto un paletto di legno di Frassino!.
Proprietà e benefici
Al Frassino vengono attribuite proprietà terapeutiche diuretiche, lassative, antireumatiche. Sono le foglie ad essere maggiormente utilizzate, in infusione, per regolare le funzioni intestinali, contro la febbre, la gotta ed i dolori reumatici.
Vedi anche: https://www.biofuturo.net/index.php/it/dantedi/il-frassino
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