"Dantedì" giornata nazionale dedicata a Dante Alighieri - Applicazioni, Pubblicazioni elettroniche, Video - "Il viaggio di Dante nell'Orto Botanico - L'Edera"
giornata nazionale dedicata a Dante Alighieri
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ma di soavità di mille odori
L'Edera (Edera helix L.)
Nome Comune: Edera
Nome Scientifico: Edera helix L.
Nome Inglese: Ivy
Famiglia: Araliaceae
Etimologia del nome: Il nome deriva dal latino hendere, “arrampicarsi”, “avvinghiarsi”.
Note: Il nome ha una matrice augurale e assurge la pianta a simbolo di attaccamento e fedeltà. Legata al culto di Dioniso e di Bacco, l’Edera è conosciuta per la sua tendenza ad avvinghiare in modo serrato i tronchi degli alberi, soffocandoli e, spesso, portandoli alla morte.
L'Edera nella Divina Commedia
L'Edera nel Salento
L’Edera è tipico arbusto lianoso della macchia mediterranea. Vive bene nell’ombra del sottobosco, avvinghiandosi a querce, pini e arbusti vari spesso colonizzando anche il substrato formando un soffice tappeto. In piena luce, anche se soffre, può riversarsi su muri a secco, o coprire ruderi e ramaglie. Costituisce un pericolo quando si insedia sulle vecchie mura della città o delle dimore storiche. In quanto pianta perenne e sempreverde, dal fogliame lucido e variegato, la coltura dell’Edera interessa il settore del giardinaggio, che la propone per mascherare pareti e creare siepali divisori.
Descrizione Botanica
Portamento: L’edera è una pianta rampicante che si divide in numerosissimi fusti lianosi che si abbarbicano su qualsiasi sostegno, muro o albero. I rami giovani hanno una corteccia compatta e liscia di color marrone chiaro, quelli vecchi presentano corteccia sfibrata, con numerose radici avventizie che traggono nutrimento e acqua dall’ambiente esterno.
Foglie: Le foglie sono persistenti, durano qualche anno. Hanno un lungo picciolo e sono di color verde brillante. La forma può variare: nei rami che ancorano la pianta possono essere arrotondate e intere, nei rami giovani e in quelli che producono fiori e frutti sono divise in 3-5 lobi triangolari ed hanno una base cordata.
Fiori: I fiori sono riuniti in ombrelle isolate o riunite in brevi pannocchie che pendono dai rami fertili. Il fiore è piccolo, con una corolla a 5 sepali giallo-verdastri.
Frutti: Il frutto è una drupa tondeggiante, di colore nero, contiene 3 semi ed è velenoso.
Habitat
Pianta frugale e resistente, cresce in una zona altitudinale molto ampia, che va dal mare alla regione montana: In Italia è distribuita in tutte le regioni, in luoghi freschi e ombrosi come i boschi, i ruderi e le macchie fitte o aperti e soleggiati come i muri a secco, i vecchi tronchi degli oliveti e di fruttiferi, in giardini chiusi.
Raccolta
L’Edera può essere moltiplicata per via vegetativa, basta prelevare un ramo di almeno 2 anni, con radici ben formate e stenderlo in prossimità del muro o del sostegno che dovrà rivestire. Il periodo più sicuro per la raccolta e la riuscita dell’attecchimento è l’autunno o l’inizio della primavera.
Utilizzo
Sempre più numerose sono oggi le varietà commerciali di edera impiegate per l’arredo di parchi e giardini. Sono preferite quelle variegate, con striature chiare, per gli effetti cromatici che producono. L’estratto delle foglie di Edera viene utilizzato per la formulazione di gel, creme, oli da massaggio, ed altri prodotti cosmetici anticellulite.
Proprietà e benefici
Le proprietà terapeutiche dell’Edera sono note da tempi assai remoti. Pianta cara alla farmacopea popolare salentina, che con le sue foglie curava ferite, scottature, inestetismi della pelle. Le venivano attribuite anche proprietà espettoranti, antinevralgiche e analgesiche, con uso esterno di impiastri e decotti delle foglie, ma un dosaggio errato può essere dannoso. I frutti dell’Edera sono velenosi!.
Vedi anche: https://www.biofuturo.net/index.php/it/dantedi/ledera
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