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"Dantedì" giornata nazionale dedicata a Dante Alighieri - Applicazioni, Pubblicazioni elettroniche, Video - "Il viaggio di Dante nell'Orto Botanico - Il Fico"

giornata nazionale dedicata a Dante Alighieri




Applicazioni-Pubblicazioni elettroniche-Video



Il viaggio di Dante nell'Orto Botanico

Un Progetto di Virginia Valzano, Rita Accogli, Gabriella Sartor e Maurizio Romani

“Non avea pur natura ivi dipinto,
ma di soavità di mille odori
vi facea uno incognito e indistinto.”

Purgatorio VII vv. 79-81

 


Il Fico (Ficus carica L.)


Il viaggio di Dante nell'Orto Botanico-Fico Il viaggio di Dante nell'Orto Botanico-Fico-fioroni


Nome Comune: Fico

Nome Scientifico: Ficus carica L.

Nome Inglese: Fig

Famiglia: Moraceae

Etimologia del nome: l’etimologia del nome “Ficus carica” deriva dal latino e significa “originario della Caria, regione dell’Asia Minore”.

Note: il Fico è uno dei frutti più antichi, denominato dalle civiltà mediterranee come “dono degli Dei”. Nell’Antico Testamento è considerato un simbolo di abbondanza. L’antichità della coltivazione e la forte variabilità della specie hanno prodotto, nel mondo, un numero elevatissimo di varietà. In particolare nel Mediterraneo che rimane l’area di massima diffusione. In Italia, nel periodo rinascimentale, se ne conoscevano oltre cinquecento varietà diverse.



Il Fico nella Divina Commedia




Inferno, Canto XV, versi 61-66

Ma quello ingrato popolo maligno
che discese di Fiesole ab antico,
e tiene ancor del monte e del macigno,

ti si farà, per tuo ben far, nimico:
ed è ragion, ché tra li lazzi sorbi
si disconvien fruttare al dolce fico.


Parafrasi: Incontro con Brunetto Latini e profezia dell’esilio di Dante.
Ma quell'ingrato e maligno popolo che è disceso anticamente da Fiesole (i Fiorentini) e conserva ancora la rozzezza dei montanari, diventerà tuo nemico per le tue buone azioni: e ne ha ben donde, poiché non è opportuno che il dolce fico nasca tra i frutti agri.



Inferno, Canto XXXIII, versi 118-120

Rispuose adunque: «I’ son frate Alberigo;
i’ son quel da le frutta del mal orto,
che qui riprendo dattero per figo».


Parafrasi: Incontro con Frate Alberigo immerso nel ghiaccio.
Dunque rispose: «Io sono frate Alberigo; sono quello dei frutti dell'orto malvagio, che qui ottengo datteri in cambio di fichi (sconto una pena più grave della mia colpa)».


Il Fico nel Salento


Il Fico è uno degli elementi più caratterizzanti del paesaggio agrario del basso Salento.

L’Orto Botanico dell’Università del Salento ha svolto un lavoro di recupero di particolare valore storico e scientifico, come per molte altre varietà fruttifere tradizionali salentine. Proprio per quanto riguarda il fico sono state recuperate oltre 100 accessioni salentine ascrivibili alle molte varietà, un tempo coltivate nel territorio salentino. Alcune di queste sono diventate, oggi, delle vere e proprie rarità botaniche.

Alcune aziende vivaistiche, tra cui il Vivaio Punto Verde, hanno cominciato da alcuni anni la propagazione delle varietà salentine e ne hanno costituito dei blocchi monovarietali ordinati secondo il calendario di maturazione e la loro maggiore o minore diffusione sul territorio di provenienza.

Alcune varietà di fico salentine disponibili (n. 34): 

Fico "Caprifico Santifocai" (brufico, una varieta' spontanea non commestibile, utilizzata per fecondare le diverse varietà di fico in modo da aumentarne la produttività); fico "Dottato" (Ottata dal latino optatum=scelto); fico "Dell'Abate" (Albachiara, tipo di varietà tardiva); fico di "San Giovanni" (culummu bianco, varietà bìfera, precocissima nella produzione dei fioroni, di grossa pezzatura ); fico "della Signura" (della Monaca, verde-violaceo chiaro); fico "Casciteddha" (Albanega, Fica nera, una delle varietà più conosciute nel Salento, ma con nomi diversi anche a pochi chilometri di distanza); fico "Morettina"; fico "Rizzeddha"; fico "Fracazzano bianco"; fico "Fracazzano rosso"; fico "Rigato" (variegato, Rigata, uno dei più rari e più belli del territorio salentino); fico “Brogiotto” (varietà unìfera, tardiva, con produzione dalla metà di settembre a ottobre); fico "della 'Mota" (moda, alla mota); fico “Maranciana” (marangiana, una delle più buone varietà da tavola); fico “Martana” (diffusa nell’area della Grecìa salentina); fico “Petrelli”; fico “Paccia” (di grossa pezzatura tendente a spaccarsi a maturità), fico “te Sciardinu” (di giardino, varietà unifera molto rara, presente un tempo nei giardini nobiliari della Grecìa Salentina); fico “Culummara pezza pane”; fico “Niceta”; fico “Schimbordi”; fico “Citrulara”; fico “Culummu Nero” (culummu prudentinu); fico “di Terlizzi” (fiorone di Terlizzi, varietà bifera molto produttiva, di fine giugno e fine agosto, di grossa pezzatura di colore nero/verde originaria delle zone di Terlizzi); fico “Ferrante Rosso”; fico “del Pozzo”; fico “Rosa del Salento”; fico “Regina del Salento”; fico “di Natale” (Invernale, Natalina, varietà molto tradiva, dalla maturazione molto tardiva, dai primi di novembre alla metà di dicembre; fico “Paolo” (varietà rara presente negli oliveti della Grecìa Salentina, con maturazione da fine settembre a fine ottobre, di grossa pezzatura e di colore bianco); fico “Grika” (varietà rara presente negli oliveti della Grecìa Salentina, con maturazione da fine settembre a fine ottobre, di grossa pezzatura e di colore nero); fico “Varnea” (Ernia, Natalina nera, Invernale nera, con maturazione dai primi di novembre alla metà di dicembre, presente soprattutto negli oliveti serviva per sfamare i contadini durante la raccolta delle olive); fico “Russeddha” (fico de la free, varietà rara presente negli oliveti della Grecìa Salentina, con maturazione di colore rosato striato verde da fine settembre a fine ottobre); fico "di Torre dell'Orso" (varietà rara presente nelle zone costiere del Salento).

vedi: http://www.puntoverdevivai.it/collezioni-fruttifere/fico.html


Descrizione Botanica

Portamento: albero con corteccia liscia e color cenere, alto fino a 10 metri, con una ramificazione  estesa e contorta. Spezzando un ramo della pianta fuoriesce un lattice bianco irritante ed acre.

Foglie: dotate di un lungo picciolo, divise in 3-5 lobi di forma ovale, con margine dentato e nervatura evidente.

Fiori: sono dei ricettacoli carnosi a forma di pera. L’interno è cavo e supporta i fiori. Tali ricettacoli si trovano addossati uno all'altro e distinti in maschili e femminili.

Frutti: il ricettacolo carnoso che chiamiamo “Fico” è la parte che mangiamo. Ma in realtà i veri frutti sotto forma di acheni e sono proprio i piccoli “semini” che affondano nella polpa.



Habitat

Originario dell’Asia Minore, introdotto in tempi passati in Italia. Spontaneo in tutte le zone calde e asciutte della California e del Mediterraneo.



Raccolta

I frutti maturi si raccolgono nei mesi caldi, da luglio a settembre, a seconda della varietà, tagliando tutto il peduncolo.

 

Utilizzo

I frutti hanno un sapore molto dolce e vengono spesso impiegati per realizzare marmellate.

Il frutto del fico si presta a molteplici utilizzi: consumo del prodotto fresco, produzione di marmellate per ottimi dolci, produzione di sorbetti e gelati, il fico secco come frutto o dessert (farcito con mandorle, cioccolato, cannella, buccia di limone).

 

Proprietà e benefici

Il frutto contiene una buona quantità di minerali, come il potassio, il calcio e il ferro. E' un alimento nutriente e facilmente digeribile.

 

Vedi anche: https://www.biofuturo.net/index.php/it/dantedi/il-fico



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