
e-ISBN: 978-88-6561-000-8
ISBN: 978-88-6561-001-5 (print on demand)
Il territorio gelese era una meta “classica” dei naturalisti dell’800, per le sue peculiarità botaniche, zoologiche e paesaggistiche. Le dune di Gela destavano meraviglia non solo per le eccezionali dimensioni, ma anche per la bellezza del loro manto vegetale, dominio incontrastato della ginestra bianca (Retama raetam ssp. gussonei) e di numerose altre piante rare, enumerate e illustrate in questa guida. Con l’andar del tempo, di tanta bellezza si è quasi perso il ricordo, offuscato da drammatiche vicende umane che, nel secolo scorso, hanno segnato la città di Gela in modo particolare: l’emigrazione, la guerra, il sogno di una rinascita “industriale” destinato a infrangersi nell’arco di pochi decenni.
La natura ha subito tali eventi non meno dell’uomo: ciò che si offre allo sguardo di un naturalista contemporaneo sono pochi frammenti superstiti di un’antica magnificenza. Uno di questi è il complesso costituito da Monte Lungo - Poggio Arena - Torre Manfria, attualmente tutelato da un Sito d’Importanza Comunitaria che, per essere tale non soltanto sulla carta, deve prima di tutto diventare un motivo d’orgoglio per la comunità gelese, come lo era il petrolchimico all’inizio degli anni Sessanta. Sono profondamente convinto che la riqualificazione territoriale di Gela debba partire proprio dal patrimonio naturalistico e culturale, per affrancarsi dagli errori determinati da una pianificazione strategica poco lungimirante e tornare ad essere meta “classica” dei nuovi viaggiatori. In tale ottica, la pubblicazione di questo libro contribuirà a presentare in forma assai diversa dello stereotipo conosciuto l’area gelese, evidenziando appropriatamente e scientificamente il patrimonio vegetale di un territorio sacrificato ad un sviluppo comunque effimero.
Rallegra, così come la scelta compiuta dagli autori, di includere proprio il litorale di Manfria tra i siti di un progetto internazionale sulla gestione degli habitat costieri.
Table of Contents
PREFAZIONE |
PDF |
Francesco Maria Raimondo |
7 |
1. INTRODUZIONE |
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R. Guarino, A. Guglielmo |
9-10 |
1.1 Premesse |
PDF |
R. Guarino, A. Guglielmo |
10-11 |
1.2 Obiettivi |
PDF |
R. Guarino, A. Guglielmo |
11-12 |
1.3 Materiali e metodi |
PDF |
R. Guarino, A. Guglielmo, F. Ronsisvalle, S. Sciandrello |
12-16 |
2. L’AMBIENTE |
PDF |
R. Guarino, S. Sciandrello |
17-19 |
2.1 Flora |
PDF |
S. Brullo, R. Guarino, P. Minissale, S. Sciandrello |
19-28 |
2.3 Fauna invertebrata |
PDF |
A. Petralia, C. Russo |
43-54 |
2.4 Habitat |
PDF |
S. Brullo, R. Guarino, P. Minissale, S. Sciandrello |
54-74 |
2.5 Unità di paesaggio |
PDF |
S. Brullo, R. Guarino, P. Minissale, S. Sciandrello |
74-76 |
2.6 Qualità del paesaggio |
PDF |
P. Minissale, R. Guarino, F. Ronsisvalle, S. Sciandrello |
76-77 |
3.1 Risorse idriche |
PDF |
F. Branca, R. Guarino, S. Sciandrello |
81-82 |
3.2 Suolo |
PDF |
F. Branca, R. Guarino, S. Sciandrello |
83-85 |
3.3 Risorse umane |
PDF |
R. Guarino, F. Ronsisvalle |
86-87 |
3.4 L’industria petrolchimica |
PDF |
R. Guarino, P. Minissale, S. Sciadrello |
87-89 |
3.5 Altre attività |
PDF |
R. Guarino, F. Ronsisvalle |
89-90 |
5. L’IMPATTO DELL’UOMO SUGLI HABITAT |
PDF |
R. Guarino, A. Guglielmo, F. Ronsisvalle, S. Sciandrello |
111-116 |
6. CONCLUSIONI |
PDF |
R. Guarino, A. Guglielmo, F. Ronsisvalle, S. Sciandrello |
117-120 |
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e-ISBN: 978-88-6561-000-8
© 2010 Dipartimento di Botanica Università degli Studi di Catania