"Dantedì" giornata nazionale dedicata a Dante Alighieri - Applicazioni, Pubblicazioni elettroniche, Video - "Il viaggio di Dante nell'Orto Botanico - L'Erba"

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giornata nazionale dedicata a Dante Alighieri




Applicazioni-Pubblicazioni elettroniche-Video



Il viaggio di Dante nell'Orto Botanico

Un Progetto di Virginia Valzano, Rita Accogli, Gabriella Sartor e Maurizio Romani

“Non avea pur natura ivi dipinto,
ma di soavità di mille odori
vi facea uno incognito e indistinto.”
Purgatorio VII vv. 79-81

 


L'Erba


erba


Nome Comune: Erba o pianta erbacea

Nome Inglese: Herb, Herbaceous plant

Etimologia del nome: Il termine erba deriva dal latino "hĕrba".

Note: Il termine “erba” può essere utilizzato per indicare piante che hanno foglie e fusti molli, non lignificati, oppure per indicare lo stadio giovanile della pianta, quando ancora non sono ben distinguibili i caratteri morfologici di ogni suo organo.



L'Erba nella Divina Commedia



Audio versi


Purgatorio, Canto XI, versi 115-117

La vostra nominanza è color d’erba,
che viene e va, e quei la discolora
per cui ella esce de la terra acerba».


Parafrasi: Oderisi nel colloquio con Dante riconosce l’inutilità da parte degli uomini di inseguire la gloria: “la vostra fama è come il verde dell'erba, che va e viene, ed è cancellato dal sole che fa spuntare l'erba stessa dalla terra”.



L'Erba nel Salento


Il Salento è un’area geografica con scarsa disponibilità idrica, con ambienti sassosi e assolati molto selettivi per la sopravvivenza delle piante. Le piogge si concentrano tra ottobre-novembre e febbraio-marzo, per cui le superfici erbose e verdeggianti possono essere ammirate soprattutto tra l’inverno e la primavera. Molte aree che un tempo venivano utilizzate come pascoli, oggi sono solo aree abbandonate, con una vegetazione in disordine, fatta soprattutto di sterpaglie e rovi. Una pratica molto usata dai pastori era quella di bruciare i pascoli per il rinnovo della parte erbacea delle piante, così le greggi potevano avere erba più tenera da brucare. Questa pratica permetteva anche di avere il controllo del tipo di erbacee che vi crescevano e quindi della fisionomia del pascolo.
Nel linguaggio comune, sono ancora in vigore i nomi delle specie che hanno delle proprietà benefiche o venefiche, come: erba amara, e. cipollina, e. medica, e. fienarola, e. grassa, e. luigia, e. di San Giovanni, e. gatta, e. cimicina, e. cornacchia.


Descrizione Botanica


Portamento :Si parla di specie erbacee per indicare quelle piante con fusto non lignificato e non resistente alla pressione manuale. Alcune specie erbacee hanno un ciclo vitale di 5-12 mesi (ad esempio: graminace, papavero, borragine, etc.) e seccano completamente dopo la dispersione dei frutti e dei semi; altre possono avere un apparato radicale perenne (bulbi e rizomi) ed una parte aerea che secca a conclusione del ciclo riproduttivo ma che si rinnova nella stagione successiva (ad esempio: cicoria selvatica, aglio, ruchetta selvatica, carciofo, etc.).

Foglie: Quasi sempre, nello stadio giovanile, le foglie hanno la stessa morfologia che avranno nello stadio adulto ma differiscono per la colorazione (più tenue), per un leggero rivestimento di peluria (che scomparirà nella foglia adulta), dall’assenza di spinescenza pronunciata.

Habitat

Le piante erbacee cercano di colonizzare tutte le superfici, da quelle coltivate a quelle abbandonate, perciò ce le ritroviamo dappertutto, anche lungo il marciapiede di casa, in città. In natura, Le piante erbacee vivono meglio nei prati, ai bordi dei campi coltivati, lungo gli argini dei corsi d’acqua e nelle aree abbandonate dall’uomo. Nella macchia o nei boschi, le piante arbustive e arboree formano una copertura che ostacola il passaggio della luce, perciò sono poche le specie erbacee che riescono a convivere con le specie legnose. Per questa loro capacità di essere dappertutto, spesso le specie erbacee vengono considerate di poco valore ecologico. I contadini le indicano come “malerbe”, perché infestanti delle coltivazioni, dannose per le piante coltivate, alle quali sottraggono acqua e nutrienti del terreno. Invece, le erbe da pascolo sono ritenute utili, in quanto di interesse foraggero, pasto buono e salutare per gli animali ruminanti e per gli animali allevati in cortile. Dalle specie erbacee che crescono in un pascolo dipende la bontà del latte prodotto e dei prodotti caseari che il pastore produce!


Raccolta

La raccolta ed il taglio delle piante erbacee da utilizzare come foraggio deve essere fatto quando sono ancora giovani e tenere; allo stadio adulto, l’accumulo di cellulosa e di lignina indurisce i fusti e le nervature delle foglie.
I nomi “erbe aromatiche” - “erbe officinali” individuano due categorie di specie molto utili all’uomo: le prime vengono spesso coltivate anche nelle aiuole delle proprie abitazioni per averle sempre a disposizione, in quanto utilizzate in cucina per insaporire pietanze e per profumare ambienti e biancheria; le seconde sono spesso specie selvatiche ma molto ricercate per le loro virtù terapeutiche. Nel Medio Evo, le “raccoglitrici di erbe”, cioè di piante officinali, si alzavano all’alba, facevano bagni purificatori, vestivano vesti bianche e raccoglievano le erbe medicinali prima del nascere del sole: era il tempo giusto per non perdere i principi attivi che la pianta sintetizzava e che perdeva durante la fioritura. Ancora oggi, la raccolta delle specie officinali e aromatiche viene effettuata al mattino e la scienza dà anche utili informazioni sul giusto tempo balsamico, cioè sullo stadio fenologico in cui la pianta produce livelli più elevati di principi attivi; in genere, il miglior tempo balsamico coincide con l’inizio della fioritura.

 

Utilizzo

La perdita di alcuni settori economici per l’avvento di molecole di sintesi ha portato all’abbandono dell’utilizzo delle piante spontanee nel settore caseario, nell’artigianato, nell’estrazione dei coloranti, nella confezione di tinture madri e infusi a scopo terapeutico, nella preparazione di profumi.  Però, le erbe continuano ad essere presenti nelle frasi a senso figurato:
“è ancora in erba”, per indicare l’inesperienza o la giovane età di un promettente professionista, avvocato, medico;
“fare di ogni erba un fascio”, per indicare la tendenza a mescolare il buono con il cattivo;
“la pazienza è una buona erba ma non cresce in tutti gli orti”, nel senso che non è una virtù che tutti possiedono;
“non cresce un filo d’erba”, per indicare un suolo arido e sassoso, inospitale.
Con il termine “erbe” vengono indicati anche gli ortaggi da foglia (cicorie, cavoli, rape, insalate) e molte sono le città ad avere la “Piazza delle Erbe”, cioè dove si faceva il mercato delle verdure e della frutta.


Proprietà e benefici

I benefici e le proprietà delle erbe sono molteplici e si dovrebbero elencare specie per specie. Tuttavia, oggi viene apprezzato molto il valore ornamentale del verde, la bellezza paesaggistica che le superfici inerbite restituiscono alla vista, la proprietà di produrre distensione e benessere psicologico. Non a caso, in questi ultimi decenni, le nuove tecniche vivaistiche riescono ad impiantare tappeti erbosi (magari artificiali) anche nelle zone più aride. L’erba verde è sinonimo di giovinezza, purezza, capacità di piegarsi ma non spezzarsi!

 

Vedi anche: https://www.biofuturo.net/index.php/it/dantedi/lerba



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